.2.5 Schönheit, Franco

Franco Schönheit

Franco Schönheit nasce a Ferrara nel 1927, unico figlio di Carlo e Gina, rappresentanti della media borghesia ebraica della città. Il padre è un rappresentante di commercio, la madre insegna nella piccola scuola ebraica di Ferrara. Gli Schönheit non vengono colpiti in maniera particolare dalle leggi del 1938, proprio perché lavorano per dei privati. Franco, però, è costretto a lasciare la scuola pubblica e a iscriversi alla scuola media ebraica, dove, d’altronde, aveva studiato durante le elementari. Anche l’occupazione di Ferrara da parte dei tedeschi, dopo l’armistizio dell’otto settembre 1943, non mette in crisi la famiglia, che rimane nel suo normale domicilio.

Il primo grande trauma arriva il 15 novembre quando, a seguito della strage del Castello Estense, Carlo Schönheit viene arrestato dai fascisti. Rimane in prigione per alcune settimane, ma poi viene liberato grazie all’insistenza della moglie e al fatto che gli Schönheit sono, dal punto di vista razziale, dei “misti”. Entrambe le nonne di Franco, infatti, sono cattoliche e quindi, per le leggi naziste, la famiglia è ebrea solo per metà, e dunque meno pericolosa. Carlo viene rilasciato ma è costretto dalla polizia italiana a non lasciare la città o scappare. Il 25 febbraio 1944, comunque, i tre Schönheit sono arrestati dalla polizia italiana e trasferiti al campo di Fossoli.

A Fossoli, in quanto “mezzi ebrei”, padre e figlio Schönheit hanno l’incarico di aiutare le autorità e sono esentati dalle deportazioni in Germania, almeno fino al 2 agosto 1944. Quel giorno il campo viene chiuso e la famiglia è costretta a partire. Padre e figlio vengono mandati a Buchenwald, la madre a Ravensbrück. Franco riesce a restrare accanto al padre per tutto il periodo della detenzione nel campo, e si salva imparando il tedesco utilizzato dalle guardie, indispensabile per sopravvivere: sbagliare a rispondere o non capire un ordine, infatti, può portare a terribili punizioni, o anche alla morte. Padre e figlio sopravvivono rimanendo uniti: in un mondo dove vige la regola del tutti contro tutti, riuscire ad avere un appoggio non solo pratico, ma anche e soprattutto psicologico, è fondamentale. Gli Schönheit rimangono a Buchenwald per otto mesi e mezzo, superano prove durissime, ma sopravvivono fino al 9 aprile 1945, quando le guardie abbandonano il campo.

Nell’estate del 1945 Carlo e Franco tornano a Ferrara, dove riabbracciano Gina, che è ugualmente riuscita a sopravvivere. Molti dei loro parenti, tuttavia, sono scomparsi nei Lager.

Franco Schönheit è morto nel 2020.

Galleria

Bibliografia

Alexander Stille, Uno su mille. Cinque famiglie ebraiche durante il fascismo, Milano, Garzanti, 2011

Sitografia

Visita la pagina dedicata alla famiglia Schönheit al Museo di Ferrara

Testimonianze

Una testimonianza di Franco Schönheit

«Fino praticamente l’arrivo delle truppe tedesche gli ebrei italiani hanno continuato una vita quasi normale, vita da cittadini di seconda classe ma sopportabile. Non eravamo tra quelli che sono riusciti a spaventarsi a sufficienza per andarsene, ecco. Perché papà continuava a lavorare, la mamma continuava a lavorare, perché io, dopo questo unico anno nella scuola fuori, ho potuto trovare subito un posto dentro la mia vecchia scuola tra compagni che conoscevo già. All’epoca, andavo tutte le domeniche alle partite di calcio, ci andavo prima e ci andavo dopo».

Tratto da Alexander Stille, Uno su mille. Cinque famiglie ebraiche durante il fascismo, Milano, Garzanti, 2011, p. 338



Altri contenuti

Leggi un articolo-intervista a Franco Schönheit del 2020 su Moked

Guarda e ascolta una video.-intervista a Franco Schönheit tratta dal film Gli ebrei a Fossoli, Fondazione CDEC, 2006