Dall’atto della sua nascita, nel 1878, lo Stato romeno emana numerose leggi contro gli ebrei. All’epoca, la Comunità ebraica è piuttosto numerosa, con più di 700.000 persone. Questa presenza è utilizzata dai partiti di destra e dai governi come capro espiatorio per i grandi problemi economici e sociali che la società attraversa nella prima metà del secolo successivo.

La posizione geografica del regno di Romania, che confina con la Russia sovietica, è estremamente delicata, e le sue risorse naturali – il sottosuolo è ricco di petrolio – fanno gola alla Germania nazista, che alla fine degli anni Trenta considera l’est europeo come il suo naturale luogo di espansione. I romeni sono costretti a tenersi in equilibrio tra due superpotenze che, nell’estate del 1940, le impongono di cedere importanti territori: all’Ungheria, stato vassallo dei tedeschi, va la Transilvania settentrionale; all’Unione Sovietica, la Bessarabia e la Bukovina.

Questa umiliazione spinge il governo romeno, guidato dal settembre 1940 da Ion Antonescu – un militare ferocemente nazionalista e antisemita – a cercare un capro espiatorio negli ebrei, visti come traditori e nemici della patria. Le truppe rumene che lasciano i territori ai sovietici si scatenano contro gli ebrei locali, uccidendone migliaia.

Nel giugno 1941 l’esercito romeno partecipa contro l’attacco all’Unione sovietica (Operazione “Barbarossa”), assieme a tedeschi, ungheresi, slovacchi e italiani. Lo scopo di Antonescu è quello di riconquistare le province perse l’anno precedente. Nei primi giorni dell’offensiva i soldati e i gendarmi romeni uccidono altre migliaia di ebrei della Bessarabia e della Bukovina. A Iasi, una città appena dietro il confine, vengono eliminate circa 13.000 persone, la maggior parte delle quali in un pogrom e altre dopo essere state rinchiuse in alcuni vagoni, che rimangono sigillati per giorni. Gli occupanti muoiono quasi tutti. Gli ordini dati dai generali rumeni alle truppe impongono la “pulizia” del territorio, il che significa uccidere o cacciare gli ebrei dai territori conquistati. Le truppe ubbidiscono.

Una parte degli ebrei della Bessarabia viene espulsa oltre il fiume Dnestr, nei territori occupati dai tedeschi, che li respingono. Chi viene rimandato indietro, è internato in campi di concentramento e ghetti, dove le condizioni igieniche e alimentari sono terribili. In pochi mesi muoiono decine di migliaia di persone. Nei distretti di Odessa e Golta, facenti parte dei territori acquisiti dopo il giugno 1941, i soldati romeni uccidono altre decine di migliaia di ebrei. Nel 1942, sono le SS a occuparsi dello sterminio, con esecuzioni di massa. Coloro che, invece, si trovano nella Transilvania settentrionale, ceduta all’Ungheria nel 1940, seguono la sorte delle altre vittime degli ungheresi, deportati e uccisi nell’estate del 1944.

Gli ebrei che si trovano nel “Vecchio Regno”, cioè in Moldavia, Valacchia e Transilvania meridionale, sono perseguitati e costretti ai lavori forzati, ma non vengono uccisi o ceduti ai tedeschi.

Il trattamento degli ebrei da parte di Antonescu fu ambivalente; per gli ebrei della Bucovina e della Bessarabia, Antonescu fu un crudele antisemita; per quelli di Moldavia, Vallachia e della Transistria meridionale, egli fu un antisemita provvidenziale. [Deletant, Hitler’s Forgotten Ally, p. 275]

Alla fine della guerra circa la metà della Comunità ebraica presente in Romania prima della guerra sopravvive. Antonescu e molti membri del suo governo vengono arrestati, consegnati ai sovietici, e condannati a morte.

Galleria

Bibliografia

Dennis Deletant, Hitler’s Forgotten Ally. Ion Antonescu and His Regime, Romania 1940-1944, New York, Palgrave, 2006

Dizionario dell’Olocausto, a c. di Walter Laqueur con Judith Tydor Baumel, edizione italiana a c. di Alberto Cavaglion, Torino, Einaudi, 2004 (ed edizioni successive)

Raul Hilberg, La distruzione degli Ebrei d’Europa, Torino, Einaudi, 1995

Sitografia

Leggi la voce “Romania” sull’Enciclopedia dell’Olocausto

Approfondisci il termine “pogrom” sull’Enciclopedia dell’Olocausto

Leggi la voce “Antonescu” dell’Enciclopedia Treccani.

Altri contenuti

Leggi l’articolo de “Il popolo d’Italia” sul lavoro forzato degli ebrei romeni (gennaio 1942).