.. L’ordine di polizia n. 5 e l’internamento

Con la pubblicazione della Carta di Verona, gli ebrei sono ufficialmente considerati appartenenti a «nazionalità nemica», e divengono dunque nemici ufficiali della Repubblica Sociale Italiana.

Pochi giorni dopo, il 30 novembre 1943, il ministro dell’Interno Guido Buffarini Guidi emana l’ordine di polizia n. 5:

1. Tutti gli ebrei, anche se discriminati, a qualunque nazionalità appartengano, e comunque residenti nel territorio nazionale debbono essere inviati in appositi campi di concentramento. Tutti i loro beni, mobili ed immobili, debbono essere sottoposti ad immediato sequestro, in attesa di essere confiscati nell’interesse della Repubblica Sociale Italiana, la quale li destinerà a beneficio degli indigenti sinistrati dalle incursioni aeree nemiche.
2. Tutti coloro che, nati da matrimonio misto, ebbero, in applicazione delle leggi razziali italiane vigenti, il riconoscimento di appartenenza alla razza ariana, debbono essere sottoposti a speciale vigilanza dagli organi di polizia.
Siano per intanto concentrati gli ebrei in campi di concentramento provinciali in attesa di essere riuniti in campi di concentramento speciali appositamente attrezzati.

L’ordine viene emanato per radio, oltre che per telegrafo, e pubblicato sui giornali il giorno successivo alla sua entrata in vigore. Ciò ha portato alcuni a ipotizzare che Buffarini Guidi abbia intenzionalmente avvertito le vittime per permettere loro di mettersi in salvo. Non vi sono documenti che confermano questa ipotesi, anche se una testimonianza emersa durante il processo contro l’ex prefetto di Torino, Emilio Grazioli, ha confermato che il ministro abbia divulgato il provvedimento a mezzo stampa proprio per permettere la fuga agli ebrei.

Nel secondo dei due cennati rapporti il Commiss. Viale accennava ad una presunta responsabilità dell’attuale imputato per l’eccidio di Lovere. Quindi lo accusava esplicitamente di provvedimenti antisemiti affermando, che esso Grazioli, con inspiegabile zelo aveva dato ordine di arrestare gli ebrei ancora prima del giungere delle disposizioni relative da parte del Ministro dell’Interno della Repubblica, basandosi soltanto sulle notizie pubblicate dai giornali, pur avendo saputo qualche giorno prima da Buffarini Guido (ciò che Grazioli omise col Questore Belli) che il governo repubblicano riteneva il problema ebraico risolto in quanto fino ad allora si era disposto che la pubblicazione nei quotidiani, prima della comunicazione ufficiale dei provvedimenti in corso, doveva chiaramente significare che il governo intendeva agevolare le vittime ebraiche in tema di arresti, internamenti, e confische contro le imposizioni tedesche. [dalla sentenza del processo ad Emilio Grazioli]

Nei primi giorni di dicembre le forze dell’ordine della Repubblica Sociale Italiana arrestano gli ebrei sui quali riescono a mettere le mani. Negli stessi giorni, i capi delle provincie (i prefetti della RSI) installano i vari campi di concentramento provinciali, secondo l’ordine di polizia n. 5.

Il 10 dicembre, il ministro Buffarini Guidi emana una circolare che mitiga in parte l’ordine precedente, escludendo gli anziani di oltre 70 anni di età, i malati gravi e i “misti”.

Molti ebrei riescono a sfuggire all’arresto e a nascondersi, ma la “caccia” nei loro confronti continua fino alla fine della guerra.

Galleria

Bibliografia

Lutz Klinkhammer, L’occupazione tedesca in Italia e lo sterminio degli ebrei, in  Storia della Shoah in Italia. Vicende, memorie, rappresentazioni, a c. di Marcello Flores, Simon Levis Sullam, Marie-Anne Matard-Bonucci, Enzo Traverso, vol. I, Le premesse, le persecuzioni, lo sterminio, Torino, Utet, 2010

Giuseppe Mayda, Storia della deportazione dall’Italia. Militari, ebrei e politici nei Lager del Terzo Reich, Torino, Bollati Boringhieri, 2002

Matteo Stefanori, Ordinaria amministrazione. Gli ebrei e la Repubblica sociale italiana, Bari-Roma, Laterza, 2017

Sitografia

Leggi la sentenza del processo Grazioli

Altri contenuti

Leggi il documento originale del 30 novembre 1943 (Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione Affari Generali e Riservati, Categoria A5G II Guerra Mondiale, b.151).

Leggi il testo della circolare del 10 dicembre 1943 (Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Divisione Affari Generali e Riservati, Categoria A5G II Guerra Mondiale, b.151).

Consulta l’ordine di arresto, del 1944, di un ebreo sfuggito alla cattura (Archivio di Stato di Livorno, Questura, Gabinetto 1938-1944, b.93).