
Da alcuni anni risiede in Toscana, presso la villa “il Focardo” a Troghi, frazione di Rignano sull’Arno (FI), la famiglia di Robert Einstein, cugino del famoso fisico, di religione ebraica come lui. Nel 1913 Robert ha sposato un’italiana figlia di un pastore valdese, Cesarina Mazzetti, e con lei ha avuto due figlie, Luce, nata nel 1917, e Annamaria, nata nel 1927.
Nell’estate del 1944, con la Toscana occupata dai tedeschi che presto si insediano anche in alcune stanze della villa, Robert, temendo per la sua vita, decide di rifugiarsi nei boschi circostanti. Al Focardo restano la moglie e le figlie, tutte di religione valdese, alcuni parenti e il personale di servizio.
La mattina del 3 agosto, un reparto appartenente probabilmente al 104º reggimento Panzergrenadier (Wehrmacht), arriva alla villa in cerca di Robert Einstein, che non solo è ebreo ma è anche cugino di un noto oppositore del regime hitleriano. Cesarina, Annamaria e Luce, separate dagli altri, vengono interrogate sull’assenza dell’uomo e la prima è anche accompagnata, alcune ore dopo, ai margini del bosco e costretta a chiamarlo ad alta voce.
Nel frattempo, forse, viene rinvenuto nella villa materiale compromettente, che denuncia agli occhi dei tedeschi i legami della famiglia con la Resistenza o con gli Alleati. Cesarina e le figlie sono quindi accusate di spionaggio e possesso di esplosivi. Vengono uccise, mentre gli altri sono rilasciati. La villa viene data alle fiamme. Robert Einstein vorrebbe raggiungere l’edificio ma viene fermato dai sopravvissuti.
Un anno dopo, il 13 luglio 1945, anniversario del suo matrimonio con Cesarina, Robert si suicida ingerendo del veleno, sulle rovine del Focardo.