
Ildefonso Schuster nasce nel 1880 a Roma da padre tedesco. Diventa monaco benedettino all’inizio del 1900 e percorre un’importante carriera ecclesiastica fino a diventare arcivescovo di Milano, a capo dunque della più importante diocesi d’Europa. Vicino al fascismo, nel 1935 fa celebrare una messa in favore delle truppe italiane impegnate in Etiopia. Tuttavia, nel 1938, prende le distanze dal regime proprio in occasione della promulgazione delle leggi razziali. L’omelia pronunciata dal pulpito del duomo di Milano il 13 novembre di quell’anno si schiera apertamente contro i provvedimenti antiebraici, definiti “eretici” così come l’intera ideologia razzista.
Nel periodo della Repubblica Sociale Italiana, Schuster viene considerato un nemico dai fascisti, che però non osano aggredirlo o arrestarlo. Grazie alla sua guida, sono moltissimi gli ebrei che trovano rifugio negli edifici religiosi della città e della provincia, o che vengono forniti di documenti falsi per espatriare in Svizzera.
Nell’estate del 1944 la scoperta di una vasta rete di religiosi attivi nelle operazioni di salvataggio provoca uno scandalo notevole. La stampa fascista attacca vigorosamente tutta la diocesi di Milano, mentre alcuni preti vengono arrestati. Il cardinale Schuster reagisce scrivendo personalmente una dura lettera alle autorità della RSI:
A tutti costoro [i religiosi arrestati] si attribuisce a debito l’opera della cristiana carità, da lor apprestata a dei poveri Israeliti, vecchi, infermi ed oppressi dalla più tetra miseria. Abbiamo già avuto più volte occasione di spiegare alle Supreme Autorità, che se l’esercizio di tale carità è un delitto, allora siamo rei tutti quanti i cristiani, anche i protestanti, perché è il Vangelo stesso di Cristo che ci fa obbligo di soccorrere i poveri, specialmente quelli che si trovano in estrema necessità. (Lettera del Cardinale Schuster alle “Supreme autorità della Repubblica”, Archivio di Stato di Milano)
Alla fine dell’aprile 1945 il cardinale è protagonista del fallito tentativo di mediazione tra Mussolini e i dirigenti della Resistenza italiana, che invita a un accordo che eviti altri spargimenti di sangue. L’incontro si tiene nell’arcivescovado di Milano il 26 aprile 1945, mentre l’insurrezione è oramai in corso, ma non arriva ad alcun risultato perché Mussolini abbandona il tavolo.
lldefonso Schuster muore nel seminario di Venegono Inferiore (VA) il 30 agosto 1954. Dal 1996 è beato della chiesa cattolica.