I Protocolli dei Savi anziani di Sion è un libretto pubblicato per la prima volta in Russia nel 1903. Si tratta di un testo redatto, molto probabilmente, da un agente della polizia politica zarista, per creare paura e odio nei confronti degli ebrei. I fatti raccontati nel testo sono completamente inventati: nel 1897 si sarebbe tenuta una riunione segreta di dirigenti del movimento sionista, i “Savi anziani”, che avrebbero preparato un piano per la conquista del mondo da parte degli ebrei.
Nonostante la falsità del testo, comprovata numerose volte, i Protocolli hanno una notevole diffusione, soprattutto a partire dalla fine della prima guerra mondiale. In un momento in cui la società è in rapidissima trasformazione e in cui il futuro è percepito come profondamente incerto, moltissimi europei cercano nelle congiure e nei complotti la spiegazione della gravissima crisi economica e sociale che stanno vivendo e alla quale non sanno come reagire. I Protocolli offrono una spiegazione rapida e soddisfacente, apparentemente razionale e soprattutto semplice, alla crisi stessa. Forniscono, soprattutto, un nemico “utile”, l’ebraismo, al quale attribuire tutte le proprie sventure.
In Italia, i Protocolli vengono pubblicati per la prima volta nel 1921 (lo stesso anno in cui, in Gran Bretagna, si dimostra la loro natura apocrifa) da Giovanni Preziosi, che li ristampa nel 1923, nel 1937 e un’ultima volta nel 1938, con l’introduzione del filosofo antisemita Julius Evola, che scrive:
[I Protocolli] contengono il piano di una guerra occulta avente per obiettivo, innanzitutto, la distruzione completa di tutto ciò che nei popoli non-ebraici è tradizione, casta, aristocrazia, gerarchia, come pure di ogni valore etico, religioso, supermateriale. A tale scopo una organizzazione internazionale occulta, presieduta da capi reali aventi chiara coscienza dei loro fini e dei mezzi adatti per realizzarli, avrebbe da tempo sviluppato, e continuerebbe a sviluppare, un’azione unitaria invisibile, alla quale sarebbero da riferirsi i principali focolai dal pervertimento della civiltà e società occidentali: liberalismo, individualismo, egualitarismo, libero pensiero, illuminismo antireligioso, con le varie appendici che conducono fino alla rivolta delle masse e allo stesso comunismo [Evola, Introduzione, p.14].