.. L’esperienza dei militari e dei diplomatici all’estero

Durante la Seconda Guerra Mondiale i soldati italiani, oltre che in Africa, sono impegnati in Jugoslavia, in Grecia, in Francia e in Unione Sovietica, combattendo a fianco dei soldati tedeschi.

La Jugoslavia viene aggredita dalle forze italo-tedesche nell’aprile del 1941 e il giorno 18 dello stesso mese viene firmato l’armistizio. La Jugoslavia viene smembrata e una parte viene occupata dagli italiani e un’altra parte dai tedeschi. La Serbia e la Croazia diventano due stati semi indipendenti. In quest’ultima zona al governo va Ante Pavelic, un fascista croato fanaticamente razzista. Pavelic, con il suo partito Ustascia, comincia una violentissima campagna di “pulizia etnica” contro i serbi e gli ebrei, uccidendo migliaia di persone in campi di concentramento letali.

Gli ebrei di Croazia cercano scampo nei territori occupati dagli italiani, che nella maggior parte dei casi li proteggono, a volte entrando direttamente in conflitto con gli Ustascia. La protezione italiana contribuisce a salvare migliaia di vite fino al crollo delle forze armate che, con l’armistizio dell’otto settembre 1943, si dissolvono.

L’esercito italiano partecipa anche all’aggressione all’Unione sovietica, scatenata il 22 giugno 1941 dai teeschi. A fianco della Wehrmacht partecipa prima un “Corpo di spedizione italiano in Russia” (CSIR) e poi una intera armata (ARMIR, Armata italiana in Russia). Anche in Urss i soldati italiani assistono ai massacri degli ebrei, anche se in queste zone non risultano interventi a favore delle vittime della Shoah.

Anche i diplomatici italiani in Germania e in Europa orientale assistono o vengono a conoscenza dei massacri degli ebrei. Molti di loro, senza ottenere alcun risultato, inviano rapporti a Roma, denunciando gli orrori della Shoah. Alcuni di essi si spendono personalmente per salvare degli ebrei. Sia di ritorno dal fronte che i diplomatici raccontano e descrivono in Patria ciò che hanno visto. Una piccola parte della popolazione italiana quindi, già a partire dalla fine del 1941, è informata di ciò che sta avvenendo in Europa orientale.